“Esiste una linea di pensiero secondo cui in nome di valori come democrazia e libertà chiunque non esprima idee preconfezionate, meglio se politicamente corrette, viene massacrato mediaticamente, censurato ed etichettato, a seconda dei casi, come bieco reazionario, presuntuoso detentore della verità, ottuso credulone, complottista, sessista, intollerante, omofobo, squadrista, antisemita, razzista.
Comunque sia, meritevole di un periodo di soggiorno in un campo di rieducazione culturale!
Qui si genera un’evidente contraddizione: l’impropria esasperazione di valori, diritti o princìpi, determina la negazione pratica degli stessi.
Chi infatti con tanto zelo invoca la democrazia, il rispetto reciproco, il dialogo, la tolleranza, l’osservanza scrupolosa dei fatti, finisce troppo spesso col diventare ciò che accusa gli altri di essere, ovvero dispotico, arrogante, prepotente, intollerante, superficiale e fideistico.”
tratto da “il permeista”